Dalla sorgente al rubinetto

Ogni giorno apriamo il rubinetto e vediamo scorrere l'acqua: è un gesto per noi naturale e scontato. Eppure, fino ai primi decenni del secolo scorso, il rubinetto non era diffuso, neanche nei paesi più ricchi, e l'acqua si attingeva dal pozzo o dalle fontane. Ed è ancora oggi un privilegio, se pensiamo che nel mondo una persona su quattro non dispone di acqua potabile.
Ma da dove arriva l'acqua? E come? Le fonti di approvvigionamento possono essere falde sotterranee, torrenti e fiumi, laghi naturali o artificiali, “sbarrati” da dighe (grazie alle quali, sfruttando la differenza di quota, si può anche produrre energia). Può essere disinfettata o purificata con trattamenti di potabilizzazione, a volte semplici, a volte complessi (dipende dall’origine e dalla qualità). Viene poi convogliata in una rete di condotte sotterranee e può essere conservata in serbatoi, spesso sospesi per garantire una pressione adeguata. Giunge infine alle nostre case, attraverso una fitta rete di distribuzione.
Quindi usala con criterio: non sgorga per magia! È il risultato di un percorso lungo e complesso, fatto di tubazioni e di impianti da gestire, di continui controlli di qualità, di macchine, materiali ed energia (elettrica e umana!) necessari per renderla pronta per il tuo consumo.

Soluzione
La risposta corretta è la n. 2.
La parola deriva dal francese "robinet", dal nome proprio Robin, con cui si designavano nel gergo popolare i montoni. In Francia, infatti, i mascheroni che ornavano le fontane pubbliche rappresentavano spesso una testa di montone.